La camminata della legalità (Greta Motta 1A)

Domenica 21 Maggio 2023, si è tenuta per le vie di Vimercate, una camminata, organizzata dall’Associazione Agende Rosse Claudio Domino in ricordo delle vittime (bambini) innocenti di mafia.

Circa alle ore 8:00/8:30 noi ragazzi di prima, insieme a quelli di seconda, di terza media e delle superiori, ci siamo ritrovati al parco Gussi con la nostra prof.ssa Martino. Ci siamo divisi in vari gruppi e abbiamo cominciato la nostra passeggiata, che era strutturata in sei tappe in cui ci è stata narrata, dagli alunni dell’Istituto Floriani, la storia delle vittime. 

La prima tappa era dedicata a Paolo Giorgetti, ucciso a 16 anni; la seconda era invece dedicata ad Annalisa Durante, uccisa a 14 anni; la terza a Caterina Nencioni, uccisa a soli 53 giorni; la quarta a Giuseppe Di Matteo, ucciso a 12 anni; la quinta a Michele Fazio, ucciso a 15 anni e l’ultima tappa, la sesta, era dedicata a Claudio Domino, ucciso dalla mafia a 11 anni.

Io mi concentrerò su questo ultimo momento, visto che è stato anche il principale e quello su cui sono state date più informazioni.

Inizialmente i ragazzi dell’Istituto Floriani hanno letto la vita di Claudio Domino e poi una lettera scritta da sua madre, Graziella Domino. 

La lettera è stata molto commovente, come del resto tutto ciò che ha detto di persona Graziella quando è stata intervistata. Ci ha raccontato la storia della propria famiglia, dell’uccisione del figlio e, in particolare del carattere di Claudio. Ci ha descritto il suo amore per gli animali, la sua generosità e il fatto che, da grande, avrebbe tanto voluto fare il veterinario… 

Dopo aver ascoltato tutto ciò, ci siamo ritrovati al punto di partenza, dove abbiamo potuto usufruire di un servizio di ristoro.

Successivamente una ragazza dell’Associazione ci ha presentato Mak, il rapper/cantante che ha cantato la sua canzone: “La mafia è cosa vostra”.  

Al termine dell’esibizione, la presentatrice ha invitato sul “palco” Graziella Domino.

Lei ha continuato il racconto iniziato attraverso la lettera in modo esaustivo e specifico. Abbiamo così ascoltato la VERA storia del ragazzo perché lei ha vissuto tutto in prima persona e non credo si possa paragonare a una descrizione fatta da una terza persona.

Se devo essere sincera, sarei rimasta lì ore solo per sentire questa mamma che, con grande coraggio, è riuscita a diffondere messaggi molto importanti, nonostante l’immenso dolore provato e che solo una madre che perde un figlio può comprendere.

In seguito una ragazza ha danzato sulle note della canzone “Piccola anima” di Ermal Meta.

A questo punto, Mak ci ha allietati con altre sue canzoni per poi passare al momento dedicato agli autografi e alle foto.

Io penso che sia stata un’esperienza davvero indimenticabile, non solo per il contesto o l’argomento, che è comunque molto delicato, ma anche perché si è visto l’impegno di persone che cercano ogni giorno di rendere migliore la nostra comunità, di fare memoria, anche se si tratta di ricordi tragici, dei bambini uccisi dalla Mafia. 

Vorrei citare, infine, una frase detta da Graziella Domino: “La mafia ha paura dell’istruzione, non delle istituzioni“. 

La camminata della legalità (Greta Motta 1A)