Nella simbologia giapponese la gru rappresenta la vita, in quanto si dice che possa vivere mille anni.
In Giappone è abitudine regalare un orizuru (origami rappresentante la gru) a coloro che compiono gli anni come augurio: insomma, è un po’ come dire “mille di questi giorni”.
Nel 1945, dopo il bombardamento di Hiroshima (6 agosto 1945) una bambina colpita dalle radiazioni nucleari, Sadako Sasaki, cominciò a realizzare insieme ai suoi amici molti orizuru: il loro obiettivo era farne mille. Secondo una tradizione giapponese, infatti, fare tante gru di carta porterebbe fortuna e dopo averne realizzate mille si può esprimere un desiderio.
Noi della 2^E abbiamo deciso di continuare il progetto di Sadako perché pensiamo che in questo momento difficile, come dopo il bombardamento di Hiroshima, ci sia bisogno di speranza.
Per noi è stato molto bello riuscire a lavorare insieme coinvolgendo tutti, anche se a distanza.
Ci siamo impegnati tanto per questo progetto perché il significato ci ha colpito molto e ci ha motivato per la realizzazione di questo lavoro.
Questa installazione rappresenta tutti i compleanni, tutte le feste e tutti i momenti che questa pandemia non ci ha permesso di festeggiare. Seppure a distanza, noi vi saremo sempre vicini!
La 2^E augura mille anni di vita a tutti!
Questo progetto è nato dall’osservazione di alcune installazioni create dall’artista francese Mademoiselle Maurice e dalla leggenda giapponese di Sadako Sasaki.
È nata così l’opera le “1000 GRU”.
Un quadrato di carta che, piega dopo piega, si trasforma in una gru, estremamente delicata, ma dietro la fragilità cela un fortissimo desiderio di libertà. Grazie ragazzi!
Prof.ssa Chiara Anzaghi