Ogni anno, il 22 aprile, si celebra la Giornata mondiale della Terra.
Dopo aver visto il video creato con l’effetto Time Lapse su Google Earth mi sono resa conto che il tempo stringe, in tutti i sensi, e che il nostro pianeta sta subendo troppi sfruttamenti da parte nostra.
Abbiamo “visitato” diversi luoghi, tutti colpiti da un tipo diverso di urbanizzazione.
Alcuni di questi sono cambiati dal punto di vista urbano, per esempio: Dubai, che ha subito una urbanizzazione nel deserto, il delta del Fiume delle Perle in Cina, Las Vegas, che ha subito un consumo del territorio, pari al quintuplo della sua vastità originale, Shangai e Singapore.
Oltre ai cambiamenti nelle aree urbane abbiamo visto che anche le aree rurali hanno risentito della presenza eccessiva ed estenuante dell’uomo.
In Bolivia la cosa che mi ha colpita di più sono gli “scacchi” che si sono formati sul terreno, perché nelle prime immagini non ce ne era neppure traccia e in solo quarant’anni si sono definiti benissimo.
In Oregon, USA, sono state costruite moltissime abitazioni persino sulle montagne, in Madagascar la costa è completamente mutata e in Brasile, nello stato del Mato Grosso, gran parte della foresta Amazzonica è stata rasa al suolo per costruire più abitazioni.
Gran parte del video mi ha lasciata perplessa: come possiamo renderci conto di quello che sta accadendo senza fare nulla di utile? Ci saranno di sicuro persone che stanno cercando una soluzione a questa “urbanizzazione completa”, ma credo fortemente che serva una mobilitazione generale.
Se tante persone continueranno a spostarsi dalle aree rurali alle aree urbane ci sarà uno sbilanciamento economico e sociale di alcune aree del mondo.
Si prevede che per il 2050 il 60% della foresta Amazzonica sarà raso al suolo, quindi perduto, senza avere la possibilità di recuperarlo più.
Siamo sicuri che è questa la fine che vogliamo per il nostro pianeta?
Vogliamo che non ci sia più nessuno che si curi delle aree rurali o preferiamo che tutto il mondo sia in equilibrio?
Non solo la terraferma è stata colpita. Anche gli oceani hanno risentito notevolmente del surriscaldamento globale. In Canada, Alaska e Groenlandia la maggior parte dei ghiacciai si sono completamente sciolti e in quest’ultima il ghiaccio si sta sciogliendo in modo sette volte più veloce rispetto agli anni ‘90 del Novecento.
Dato che questi ultimi tre luoghi e anche molti altri che stanno subendo lo scioglimento dei ghiacciai sono sull’oceano, per il 2050, ci sarà un innalzamento elevato del livello del mare e questo metterà a rischio anche noi esseri umani.
Non stiamo minacciando solo la terra come ambiente, stiamo minacciando anche noi stessi, ma il fatto è che ancora certe persone non l’hanno capito.
Ci sono però persone e associazioni che si stanno impegnando a fare diventare la terra una vera e propria opera d’arte.
Una manifestazione di questa iniziativa è la Land Art, attività in cui si fa arte con i materiali che la terra stessa ci offre.
Credo che sia una bella iniziativa, poiché si rende la terra ancora più nostra di quello che già era, mettendoci la nostra arte.
Nel complesso il video mi ha fatto riflettere molto perché ho visto con i miei occhi quelli che sono i cambiamenti devastanti avvenuti in soli quarant’anni.
La popolazione non può e non deve smettere di crescere, deve solo essere capace di adattarsi anche alle aree rurali.