La posa di una nuova pietra d’inciampo per il deportato Francesco Casiraghi (Matilde Fiammetta Izzo, 2B)

Il giorno 6 Maggio 2024, ore 18, a Vimercate presso i giardini di Carlo Maria Martini, si è svolta la cerimonia per la posa della pietra d’inciampo in onore di Francesco Casiraghi, deportato nel campo di concentramento di Fichtenhain, Germania, nel 1943 all’età di 37 anni.

La sua abitazione dell’epoca non si trovava vicina al luogo della deposizione attuale della pietra, bensì in Cascina Santa Maria Molgora. 

Per quindici mesi Francesco Casiraghi svolse lavori forzati nel campo di concentramento e a soli trentatré giorni dalla liberazione, morì per un bombardamento.

Tuttavia il suo corpo non fu ritrovato e fu dato per disperso finché, nel 1949 un suo compagno dichiarò di averlo visto morire. La sua tomba si trova ora nel cimitero militare d’onore ad Amburgo.

A parlare in onore di Francesco Casiraghi, oltre ai familiari, sono intervenuti l’assessore alla cultura Elena Lah e alle autorità comunali, un rappresentante del Comitato pietre d’inciampo, Mons. Maurizio Rolla parroco della Comunità Pastorale e il gruppo degli alpini.

Questo evento è stato importante, perché ha reso tangibile la storia e la sofferenza vissuta dalle vittime dell’Olocausto. Rendere omaggio a Francesco Casiraghi con la posa della pietra d’inciampo ci permette di mantenere vivo il ricordo e il rispetto per la sua vita e il suo sacrificio.

Partecipare a un momento come questo è significativo per ragazzi e ragazze della mia età perché offre l’opportunità di riflettere sulla storia, sull’importanza della tolleranza e sulla lotta contro persecuzioni e violenze, promuovendo così la consapevolezza e il rispetto per la diversità e i diritti umani e incoraggiandoci ad agire per evitare che tali eventi si ripetano in futuro.

La posa di una nuova pietra d’inciampo per il deportato Francesco Casiraghi (Matilde Fiammetta Izzo, 2B)