Mondi paralleli (Greta Motta, 1A)

Greta ci parla delle emozioni che scaturiscono dalla lettura

È così bello leggere, ma c’è a chi piace e a chi non piace, però io mi ritrovo sicuramente nella prima categoria. 

Io adoro leggere, credo che sia una cosa estremamente elegante ed in più ti riempie sempre la testa di cultura, ti aiuta a immagazzinare nel tuo dizionario personale delle parole che potrai utilizzare per argomentare un discorso o per renderlo più coinvolgente; inoltre aiuta a mantenere l’attenzione e ad avere l’empatia e l’immaginazione di immedesimarsi nei personaggi…

Insomma, i motivi per leggere sono tanti, ma io non vorrei concentrarmi sui MOTIVI per cui leggere è importante, ma più che altro sulle emozioni che provo quando leggo.

Quando la sera vado nel mio letto mi sento serena, cosa che per me significa liberarmi da quella sensazione di oppressione, che ti tiene sempre in moto il cervello, senza darti un attimo di pausa o un minimo di respiro. 

Così mi accovaccio nel mio letto inventando strampalate posizioni mentre rifletto e faccio un resoconto su tutto quello che è successo e che ho fatto durante la giornata. 

Poi però mi distacco dal mondo degli impegni e della scuola, per entrare in un altro mondo, quello della fantasia e della magia, in cui tutto è possibile, in cui tutti possono fare tutto, senza doversi chiedere quando o perché.

Un mondo in cui le fate e le streghe sono le protagoniste, insieme ad altre strane creature o piante magiche… 

Un mondo in cui posso essere libera di esprimermi, senza avere il timore di sbagliare o di fare un torto a qualcuno, lo faccio e basta.

Un mondo in cui posso immedesimarmi facilmente in ogni personaggio, in cui posso chiedermi cosa avrei fatto io se mi fossi trovata in quella situazione…

Arriva poi il momento che preferisco, quello di prendere in mano il mio libro (operazione che faccio con estrema delicatezza, perché, si sa, i libri hanno un’ anima che non deve essere troppo turbata o agitata) ed aprirlo alla pagina da cui dovrò iniziare a leggere.

Quando sento il rumore delle pagine e l’odore della carta, mi emoziono, penso a tutto quello che quello stesso libro ha passato, se è stato amato, se qualcuno che lo possedeva prima di me ha pianto o riso su quelle pagine.

Qui ho un fremito, non sempre, ma solo quando devo iniziare un nuovo capitolo, perché non si sa mai di cosa parlerà…

Inizio a leggere la prima parola quando…

Basta, nessuno può recuperarmi ora, sono finita in una terra sconosciuta, che visito ogni sera, la mia preferita tra l’altro. 

Mi immagino le scene e i personaggi, le emozioni che stanno provando e tutti gli ambienti in cui la storia si sta svolgendo; ho trovato la mia oasi, lasciatemi lì per favore.

Improvvisamente guardo l’orologio, sono le 22:20, forse è il caso di chiudere il libro, uscire dal mondo che tanto mi sta a cuore e dormire per iniziare l’indomani una nuova giornata con lo stesso ritmo.

Però sono al capitolo più bello, cavolo proprio non voglio fermarmi! 

Non riesco.

Dai su, gli ultimi cinque minuti…

Dopo cinque minuti riguardo istintivamente l’orologio, adesso sono le 22:25 e mi dico: “Ok ora spengo”.

Così sono costretta a chiudere il libro.

Appena lo metto a posto sento come una sensazione di vuoto, come se venissi improvvisamente scaraventata sul pianeta Terra da un razzo con una tale velocità da non essermi neppure accorta del viaggio. 

Mi tolgo gli occhiali e mi dico: “Cavolo, se era bello quel mondo”.

 

Mondi paralleli (Greta Motta, 1A)