Grace O’Malley (Sofia Lilith Oggioni 1^A)

Grace O’Malley ha tredici anni, viene dal Sudafrica ed è una studentessa dell’istituto San Lee, in California.
Un giorno, a scuola, durante l’ora di fisica, sente provenire dall’aula di Chimica un “crash”, come un rumore di un cristallo che cade; Grace, incuriosita, va a vedere. Appena apre la porta vede tutte le provette rotte per terra.
Mentre esce per andare a chiamare il bidello, sente un rumore provenire dall’armadio dei camici: lo apre e trova un folletto.
Il folletto esce velocemente dall’armadio e si tuffa velocemente nel lavandino; Grace, incredula e stupita, torna in classe.

Qualche giorno dopo si sente nuovamente un “crash”, ancora proveniente dall’aula di chimica.
Grace si reca nuovamente nell’aula e, stavolta, decide anche lei di “tuffarsi” nel lavandino.
Finisce in un mondo strano, molto strano e sottilissimo: è il mondo della carta.

Un mondo identico al suo, tranne che ogni cosa è, appunto, fatto di carta.
Ogni tipo di carta che lei potesse conoscere: carta pesta, cartoncino, carta ruvida, carta liscia e tante altre ancora.

Grace si rende conto di dove si trova: in una Los Angeles di carta.
Precisamente ad Hollywood.
Così inizia a camminare, cercando di arrivare all’osservatorio.
Una volta lì, trova una guardia inglese, identica a quella del nostro mondo, tranne che anche lei è di carta.


La guardia chiede: “Tu chi sei?”.
Grace gli risponde: “io sono Grace”.
La guardia le dice: “Finalmente sei arrivata! Devi riuscire a trovare le tre chiavi così da riportare la vita in questo mondo e di riaprire il portale.”.
Grace gli dice: “Dove le posso trovare queste chiavi e perché proprio io?”
La guardia le risponde: “Non posso dire perché proprio tu, ma posso dirti dove e quando trovare le chiavi: una è alla Casa Bianca, durante le elezioni di Obama.
Un’altra è alla sede della cerimonia per gli Oscar, durante la premiazione di ‘Titanic’.
L’ultima è nella tenda di Cavallo Americano.”

Grace, confusa, inizia a camminare in quella che pensa essere la direzione giusta per arrivare verso la, lontanissima, Casa Bianca.
In realtà, si sposta solo di qualche metro dalla guardia per ritrovarsi, non sa come, davanti alla sua prima destinazione.
Grace nota che alcune cose sono diverse: il paesaggio è del passato, quello di undici anni prima, durante le elezioni di Barack Hussein Obama.
Una delle cose molto diverse dalla realtà che conosce è che, come legge dai titoli di alcuni giornali, Obama è in enorme svantaggio.
Grace capisce che deve riuscire a fare vincere Obama alle elezioni.
Si intrufola come turista nella Casa Bianca per riuscire a cambiare i voti.
Appena la comitiva di turisti in visita in quel momento si allontana, Grace entra dentro una sala con enormi macchinoni grigi, con un piccolo schermo su un lato, sul quale cui si leggono i voti.
Grace collega il suo telefono ad una delle macchine ed inizia a cambiare i voti sfavorevoli ad Obama.
Alla conclusione di questa procedura, Grace esce dalla stanza e si riunisce alla comitiva.

Qualche ora dopo, finite le votazioni, Obama, vittorioso, consegna la chiave a Grace. Una chiave è molto scintillante, con delle sfumature verde scuro e la forma di un albero.

Grace, felice e soddisfatta di avere la prima chiave, nota che la guardia gli è ricomparsa accanto: “Brava! Sei riuscita ad ottenere la prima chiave. Come puoi notare, questa è la chiave dell’Albero, l’origine di tutto il nostro mondo. Ora devi recarti a New York, nell’Empire State Building”.
Grace esclama: “Ma come faccio?”
La guardia tira fuori dalla tasca un piccolo portachiavi a forma di auto e lo butta per terra.
“Ora cosa dovrebbe accadere?” domanda Grace.
La guardia, svanendo lentamente, le risponde che deve aspettare un po’.
Grace, mentre cerca di capire dov’è andata a finire la guardia, al posto del portachiavi trova una fiat cinquecento rossa, a grandezza naturale.
Grace sale sull’auto ed inizia, impaurita, a guidare seguendo le indicazioni per New York.
Arrivata davanti all’entrata dell’Empire State Building, infila la chiave dell’Albero  nella prima serratura.

Completata la prima missione, in modo simile a quanto accaduto per il viaggio alla Casa Bianca,  si ritrova a Hollywood, alla cerimonia di gala per la premiazione degli Oscar, poco prima della consegna di quelli al film di Titanic.

Davanti al teatro, Grace realizza che si trova undici anni prima delle elezioni di Obama.
Grace si intrufola nel teatro, cercando di non farsi notare dalle guardie.
La sua prima meta è il camerino delle guardie, per rubare una divisa, in modo da passare inosservata.
Poi andrà nella zona Vip.
Grace non nota nulla di strano in quell’ala, ma, prima di andarsene, nota un’ombra sotto la gonna rossa e molto lunga di Linda Hamilton, la moglie di James Cameron.
James Cameron è il regista che ha realizzato vari film, tra cui due colossi della cinematografia: Avatar e Titanic.

Grace attira l’attenzione di Linda su di lei e si fa inseguire.
Arrivata in corridoio, la aspetta e, un attimo dopo, si ritrova alle sue spalle.
 “Mi devi dare la pistola”, dice Grace.
Linda, turbata, le risponde che non sa di cosa sta parlando.
“Sai benissimo di cosa sto parlando, Linda. Dammela e basta!” dice Grace.
Grace non fa in tempo a capire cosa sta succedendo che si ritrova stesa a terra, incosciente.

Quando Grace riprende i sensi, si rende conto di essere tornata indietro, al momento in cui chiede a Linda di darle la pistola.
Grace, questa volta, non chiede nulla a Linda ma la disarma sfilandogliela dalla custodia e la butta dentro un contenitore di ghiaccio.
Linda, ammutolita, si allontana da Grace.

Grace, allontanandosi del contenitore di ghiaccio, ripensa a quando, da piccola, nel suo villaggio, non ci fossero grandi scorte di acqua.
Quindi torna indietro e riprende la pistola, in modo da non sporcare l’acqua.
Grace si dirige verso i camerini dello staff e si rimette i suoi vestiti.
Poi non si perde l’occasione di godersi la premiazione dei vari Oscar vinti da Titanic. Finita la premiazione, esce dal teatro.
A quel punto, James Cameron richiama la sua attenzione.
Lei, intimorita, gli si avvicina e lui le consegna la seconda chiave, ringraziandola del suo coraggio.
La chiave è azzurra, ricoperta di brillantini e molto viscida al tatto. Ha la forma di un’onda.

Pochi istanti e Grace si ritrova nuovamente a New York all’ingresso dell’Empire State Building.
Inserisce la seconda chiave nel portone e si ritrova accanto la guardia.
“Ciao Grace! Sei riuscita ad avere la seconda chiave, ora rimane solo l’ultima missione. Devi riuscire a convincere Cavallo Americano ed i suoi seguaci ad approvare l’editto sulla educazione del popolo” dice la guardia.

La guardia svanisce nuovamente.
Grace, incerta di dove si deve recare stavolta, si dirige verso ovest, ritrovandosi, in un batter di ciglio, nelle pianure californiane del 1880.
Sente in lontananza qualcuno che chiama il suo nome: “Grace! Grace!”
È Cavallo Americano, che le corre incontro.
“Grace devi venire con me, strada facendo ti spiego!”, dice Cavallo Americano.
Nel tragitto verso il villaggio, Cavallo Americano spiega a Grace il vero motivo del perché lei fosse lì.
La missione di Grace è quella di diventare ambasciatrice per il suo popolo.
I seguaci di Cavallo Americano sono in attesa del loro arrivo, per poter iniziare una riunione in cui Grace proporrà di fornire un’istruzione generale al popolo.
Anche se, inizialmente, Cavallo Americano e i suoi seguaci non sono d’accordo, Grace riesce a convincerli, facendo approvare la legge.

Visto l’esito positivo della missione, una maestra, il cui nome è Katy, le consegna la terza chiave: è di cristallo, tendente al marrone e a forma di pan di zenzero.
Katy le rivela che è la chiave della vita.

Grace si dirige lentamente verso l’auto, lasciando alle sue spalle il villaggio di Cavallo Americano.
Sente, però, una voce provenire dalla chiave che ha messo in tasca.
La voce è quella di Ariana Grande, che canta “Position”.
Grace, incredula, rimette la chiave in tasca e inizia a pensare il perché di questa musica.
Riflettendo sul fatto che Ariana Grande non esiste nell’800, si ritrova davanti all’ingresso dell’Empire State Building.
Inserisce la chiave nelle terza serratura.

A questo punto si sentono rumori metallici e, al posto della porta, appare un muro di cristallo, di colore viola metallizzato, con la guardia di fronte.
A questo punto, la guardia si dissolve e, al suo posto, appare la figura di Ariana Grande, vestita come se fosse la prima presidentessa degli Stati Uniti di America.
Grace, confusa, si dirige verso la porta e si ritrova nuovamente davanti ad Ariana, questa volta con le vesti di un militare.
Grace, non capendo, riattraversa il portale e, nuovamente, si ritrova davanti ad Ariana, stavolta vestita da cuoca.
La situazione si ripete ancora, diverse volte e con diversi abiti, fino al momento in cui Grace pensa che sia meglio ascoltare.
Finalmente aveva capito: inutile continuare ad attraversare il portale perché manca ancora una cosa da fare.
Deve riscrivere le caratteristiche del mondo della carta, come lo vede lei.
A quel punto, Ariana le sorride mentre svanisce.

Ai piedi di Grace compare uno scrigno d’argento con all’interno piccoli foglietti, una penna ed una piccola palla di argento molto luminosa.
Grace scrive le caratteristiche del mondo di carta su ogni foglietto e le inserisce nella pallina d’argento. Poi mette la pallina al centro del triangolo formato dalle tre chiavi.
Le chiavi girano in senso orario.
Il mondo di carta cambia e si ripopola.
L’inquinamento, la povertà, la fame, la desertificazione, la sovrappopolazione, e le malattie mortali spariscono.
Grace, felice della riuscita della sua missione, attraversa un’ultima volta il portale e si ritrovo nel suo mondo originario. Quel giorno, Grace decise che, nella sua vita, voleva realizzare quello che era riuscita a realizzare nel mondo di carta.

Sofia Lilith OggionI 1^A.

Grace O’Malley (Sofia Lilith Oggioni 1^A)