Prendendo ispirazione da “Storie proprio così” di R. Kipling, la 1E ha scritto alcune “favole eziologiche”, che spiegano il motivo per cui alcuni animali hanno determinate caratteristiche.
Buona lettura!
Un piccolo leopardo ogni volta che pioveva era contento, correva in giardino a saltare nelle pozzanghere, sporcandosi di piccole chiazze di fango. Non volendo mai lavarsi, gli rimasero tante macchie.
Ogni giorno che pioveva si divertiva a saltare nelle pozzanghere, senza lavarsi, sporcandosi così ancora di più.
Passarono molti mesi senza lavarsi: a lui non importava di essere sporco e continuava a saltare nelle pozzanghere, ricoprendosi di tante piccole macchie di fango.
Dopo due o tre mesi si disse che era ora di lavarsi via tutte quelle macchie però… le chiazze di fango però non andarono via.
Si sciacquò, ma rimasero sul corpo, si risciacquò, ancora e ancora, ma le chiazze non volevano saperne di cancellarsi.
Passò ore a lavarsi, ma senza alcun successo.
Prese una spugna, con cui cercò di togliere le chiazze, ma niente da fare, così si arrese.
Ecco come fece il leopardo ad avere le chiazze.
(Aurora)
Nella savana c’era un uomo che accudiva una piccola giraffa: se ne prendeva cura dandole le carezze, da mangiare e anche da bere.
Ogni mattina facevano insieme un giro nella savana, ma quel giorno, a un certo punto, poiché erano distratti la giraffa cadde in una fossa e si fece molto male al collo.
L’uomo cercò di aiutarla tirandole il collo e tirò e tirò per tutta la notte.
Riuscì a salvarla solo all’alba del giorno dopo, ma con sua gran sorpresa il collo dell’animale era rimasto lungo e così rimase per tutta la sua vita e in tutte le giraffe che vennero dopo di lei.
(Gregorio)
In un lontano passato, nella savana, c’era un elefante. Vedeva sempre la giraffa che si vantava del suo bel collo lungo, con cui riusciva a raggiungere anche i rami più alti. Anche l’elefante voleva avere il collo così lungo. Allora dopo tanto tempo di ricerca, arrivò dal ghepardo, un animale molto saggio, e gli chiese se con i suoi metodi o con degli attrezzi poteva allungargli il collo così poteva diventare bello e alto come la giraffa che tanto ammirava. Il ghepardo gli disse di tornare due giorni dopo perché avrebbe trovato una soluzione. Così l’elefante tornò dal ghepardo e gli chiese: “Hai trovato una soluzione?” Il ghepardo gli rispose di sì: “Posso allungarti il naso, che chiameremo proboscide”. L’elefante all’inizio era arrabbiato perché voleva un collo più lungo ma alla fine si
accontentò. Il ghepardo gli disse: “vieni ogni giorno per due settimane e io ti allungherò la proboscide come promesso, vuoi iniziare adesso?”. E così cominciarono. Dopo due settimane, però il naso non era ancora abbastanza lungo, perciò il ghepardo scelse di tirarglielo per due ore consecutive per ottenere qualche risultato. Ormai l’elefante era pronto per sfoggiare la sua proboscide.
Ecco perché l’elefante ha il naso così lungo.
(Lidia)