Pensieri e riflessioni dopo un anno di pandemia (Classe 2^A, prof. Bramati). [Parte 3]

Mi auguro che tutti noi riusciremo ad essere vaccinati al più presto per poter tornare alla normalità. Tutto quello che prima davo per scontato, e a volte non apprezzavo, adesso è un miraggio. A volte mi sembra di essere in guerra, specialmente con il coprifuoco, e darei qualsiasi cosa per poter tornare alla vita di prima. Sicuramente questa situazione mi ha insegnato ad apprezzare le piccole cose, per esempio una passeggiata e, quando finirà, vivrò e apprezzerò tutto in modo diverso.

L.

Devo essere sincera: a soli dodici anni non mi aspettavo che, da un momento all’altro, la mia vita potesse cambiare così tanto, ci stiamo perdendo degli anni bellissimi dove il nostro unico pensiero, oltre alla scuola, dovrebbe essere quello di divertirci, fare nuove amicizie, viaggiare, conoscere ed essere spensierati.

S.

In questo periodo io sono molto speranzoso, per il semplice fatto che gli scienziati hanno testato e sperimentato la cura per neutralizzare il Covid-19 con il vaccino; in Italia si stanno vaccinando decine di migliaia di persone al giorno e si spera quindi di ritornare presto alla normalità, un passetto alla volta.

F.

Il Covid ha cambiato noi e la nostra vita: io, per esempio rispetto all’anno scorso mi sento cresciuto, sono più socievole e più responsabile.

Spero che potremo uscire, tornare in classe, andare a mangiare una pizza e parlare con gli amici senza dover mettere la mascherina che ormai è obbligatoria.

L.

Un anno di sfortuna, ma ci ha fatto anche capire che se non rispettiamo le regole che siamo tenuti a rispettare, non arrechiamo danni solo a noi, ma anche alle altre persone. Ricominceremo a poterci abbracciare e, anche se con qualche dubbio, potremo tornare a scuola e vivere una vita normale e serena.

S.

Da più di un anno una pandemia ci ha colpito, un virus proveniente dalla Cina ha contagiato tutto il mondo. In questo periodo ho riflettuto e imparato molto. Sono abbastanza cambiato e cresciuto: ho imparato a pensare di più prima di agire, sono anche maturato e cerco di .

Per fare sì che ciò avvenga, dobbiamo comportarci meglio, restare uniti, non dobbiamo sbagliare o essere egoisti, tutti possono fare la propria parte, perché se ci crediamo e facciamo la cosa giusta, questo virus lo sconfiggeremo  .

G.

Potrei dire che sì, sono cambiata, sono cresciuta e ho capito molti aspetti di me stessa, come ad esempio quanto sia importante per me uscire con i miei amici e apprendere in classe con le professoresse.

Spero che questa situazione legata al Covid si risolva al più presto. Adesso siamo nel 2021 e ancora non mi sembra sia cambiato nulla. Speriamo che si sistemi tutto al più presto.

V.

Questo anno a me ha fatto capire quanto dobbiamo stare attenti in questo momento e che non è uno scherzo; sono anche cresciuto mentalmente. Io sono stato fortunato ad avere il giardino perché almeno ogni tanto prendevo una boccata d’aria e tiravo due calci al pallone.

M.

Ormai è quasi un anno che siamo in questo periodo di quarantena. In questo anno mi sento cambiato in modo positivo e cresciuto, ma non fisicamente bensì mentalmente perché ho capito che non devo sottovalutare certe situazioni e che è necessario rispettare le regole di cui spesso ci informano i telegiornali.

D.

Come tutti, anch’io spero che finisca, ma sono sicuro che se tutti ci impegniamo a fondo riusciremo a uscirne in poco tempo: sarà come un secondo Rinascimento per tutti, ne sono sicuro.

F.

Il 20 gennaio è stato il mio compleanno e, purtroppo, lo passai in quarantena, ma a rallegrarmi la giornata c’erano i miei compagni che mi cantavano “tanti auguri” durante la lezione di musica, mentre la professoressa suonava la canzone. Io e alcune delle mie compagne; inoltre, riuscimmo a organizzarci per fare una chiamata su meet per farmi una specie di piccola festa, stando lontane ma nello stesso tempo vicine.

Tornammo a scuola a febbraio, ma un giorno il responsabile di plesso ci venne a dire che il giorno dopo saremmo stati a casa. Ero davvero triste, infatti ho salutato i miei compagni quasi uno ad uno perché ero sicura che non ci saremmo visti per un po’ di tempo. Adesso sono qui che scrivo, ripensando a tutti i momenti felici passati in classe, a casa con i miei parenti e con i miei amici. Credo che in questo periodo particolare io sia riuscita ad apprezzare i piccoli gesti molto più di prima, credo di essere cresciuta mentalmente e non vedo l’ora di rivedere amici e parenti.

Questo lockdown mi rende inattiva, ma spero sempre in un ritorno a scuola, anche se in didattica a distanza posso vedere tutto il viso dei miei compagni e non solo gli occhi come quando indossavamo la mascherina. Tutti speravano che nel 2021 il Covid venisse sconfitto, ma purtroppo non è stato così. Anche io a volte lo penso, ma poi mi ricordo che questo anno è cominciato da soli tre mesi e che quindi c’è ancora tempo per sconfiggere questo virus.

G.

Caro Diario, ormai è da quasi un anno che siamo in questa situazione, con il Covid e la DAD.

Pensa: è iniziato tutto con una semplice chiusura delle scuole per pochi giorni e ora ci ritroviamo a fare “scuola” a distanza, senza vedere i nostri compagni di persona, ma solo attraverso uno schermo.

L’unico lato positivo del Covid è che sono riuscita a passare tanto tempo con i miei genitori e sono riuscita a capire quanto è importante andare a scuola e abbracciare le persone a noi care.

Prima del 21 febbraio 2020 davo per scontato poter abbracciare, stare vicino ad amici e parenti senza aver paura di ammalarmi.

Personalmente mi manca tanto questo gesto d’affetto.

Questa situazione che ho dovuto vivere mi ha cambiata, perché una situazione del genere ti cambia per forza! […]

È strano fare parte di un evento storico che verrà raccontato e studiato dai bambini che verranno dopo di noi e, chissà, magari tutta questa situazione verrà stampata sui libri di storia.

L.

Mi soffermo a pensare e mi viene la nostalgia: l’anno scorso ero una bambina serena e felice, avevo iniziato la scuola secondaria, giocavo a pallavolo e il tempo trascorreva tranquillo, fino a quel giorno…

mi ricordo che era un sabato e tutto si è fermato, un susseguirsi di messaggi che ci avvisavano che al lunedì non saremmo tornati a scuola, che il campionato si sarebbe fermato da quel momento…

sembravamo in guerra! […] L’anno che abbiamo passato mi ha influenzato molto; prima ero una bambina spensierata, mentre adesso sono diventata più chiusa (di carattere) e sono più responsabile…è stato un anno di cambiamenti.

A.

Cara A. del 2038,

Mentre starai leggendo questa lettera di cui probabilmente non ricordi nemmeno l’esistenza, avrai 30 anni e sarai ormai una donna. Sicuramente una donna che è stata profondamente influenzata dal suo passato e dalle esperienze vissute, prima fra tutte la pandemia di Covid-19. […]

Ora tu potrai sicuramente respirare liberamente senza alcun tipo di ostacolo; eppure, quando avevi soltanto 12 anni, hai dovuto imparare a convivere con la mascherina e, anche il gesto più semplice come respirare, era diventato significativo.[…]

Se oggi sei responsabile e hai imparato ad apprezzare anche le più semplici cose è proprio grazie a questo evento. Hai capito che ogni cosa intorno a noi è un dono e dobbiamo averne cura, in particolare per i nostri affetti, perché può succedere qualsiasi cosa, anche quella più inimmaginabile, che da un giorno all’altro ci fa rimanere soli.

Ti auguro di non dover più rivivere una simile situazione e di trarre insegnamento anche dalle prove più difficili della vita.

A. del 2021

Pensieri e riflessioni dopo un anno di pandemia (Classe 2^A, prof. Bramati). [Parte 3]